Sebastiano Pozza
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Luna di giorno
Viandante nella via impervia.
Scorgo la figura muta
sopra la collina solitaria.
Al tramonto, senza volto, la Luna.
manca molto all’ora
in cui brillerà soavemente,
ma lei si sposta e vola ancora
mentre il Sole splende solenne.
Soavemente scuote la mia mente
un giorno senza perdono,
ma solo mi abbandono al dono
del suo riflesso lucente.
Nel paese
E cosa mi porta dunque
di nuovo nel paese?
Le campane delle chiese
che risuonano ovunque,
il profumo del pane
inebria i miei sensi,
e i volti, sempre gli stessi…
chi passeggia col cane,
chi chiacchiera beato,
chi aspetta un amico,
chi è un po’ impazientito,
chi corre indaffarato…
e chissà quanti altri
aspettano ciò che sarà
vivendo la quotidianità.
Ed io che non passo da anni
rivolgo uno sguardo solenne
al paese sempre uguale
che non si lascia modificare
dal tempo che corre impaziente.
Inchiostro
Fisso il foglio bianco,
sento com’è vuoto…
forse sono solo stanco,
o forse volevo solo un gioco
che mi tenesse occupato…
come mai riempire fogli
mi rende meno annoiato?
Forse sono tutti così spogli
che devo creare per forza
qualcosa di fittizio
per scappare dalla morsa
del nulla che diventa vizio
e correre al sicuro
e costruirmi un rifugio,
scrivere di un mondo meno cupo
usando questo inchiostro scuro.