Elena D’Ambrosio
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Nasce a Portici ma vive a Garbagnate Milanese da oltre quarant'anni. Amante della poesia scoperta dopo un periodo di sconforto e dure prove della vita, le fece ritrovare, insieme alla “meditazione”, un mondo di colori dove riaffiorare e rinascere come una Fenice. La poesia è per lei essenza, espressione dell'anima e un infinito universo di emozioni. Ha partecipato come autrice alle antologie “La torre della regina” (L’Inedito editore) e “M’illumino d’immenso” (Pagine edizioni). Presente in rete con poesie e aforismi sulla pagina personale Facebook.
“La Bandella” di Maria Pellino al libro “Sfidando il vento”
La nostra autrice ama definirsi poetessa di se stessa, un’artista della parola pura e delicata con cui vuole affrontare un viaggio cosmico nella trasparenza della propria essenza. Vorrei definire la sua poesia una concatenazione indissolubile con la sua anima, un ventaglio di umanità del suo essere donna consapevole dove tutte le paure e le fragilità subiscono una trasformazione estatica continua, spogliate e rese autentiche da una trascendenza che la sospinge a distendere lo sguardo oltre un universo letale che sfrutta ed usura contenuti e sostanze. È proprio da questo punto di buio totalizzante che una nuova linfa prende corpo, una vitale energia, apparentemente inesistente e ai margini, che esplode in tutto il suo vigore costante. Ecco che si rimane avvolti dalla sua preponderante naturalità angelicata fino a costeggiare di sua intimità tutto lo spazio personale. Stupisce il travolgente vortice del suo immaginario di vita e d’amore fino a rendere il sentire universale icona di rinascita. La poesia di Elena diventa canto creativo ed evocativo di resiliente tempra, una fenice che fortificata dalle sue stesse ceneri rifiorisce come lo gemmare della natura a primavera. Una sferzata di nuova luce si annida ai suoi versi trascinando il lettore in una sorta di trasalimento di genuina semplicità negli accadimenti della vita. Le sue liriche offrono un omaggio al cambiamento interiore incline a mostrare all’anima di poter brillare in un modo sempre più radioso. Conservando uno stile sobrio e, a volte, velatamente pacato, Elena fa trapelare quel subbuglio della sofferenza che mai è vista come mera accettazione del destino, né come rassegnazione ad un volere superiore, ma diviene mistica. Ciò che provoca dolore è da affidare al sorriso della vita stessa tramite un processo di maturazione ed esternazione del se’ interiore ovvero la contemplazione del creato e la ricerca in esso dei segni di speranza che spesso solo una condizione pressoché divina può affrancarne la percezione. Cari amici, consiglio vivamente la raccolta di poesie di Elena, che vi condurrà in un mondo denso di immagini espressive dove il perdersi ed il ritrovarsi, è l’intensa riconciliazione con l’interezza del vostro io, una catarsi spirituale che decanta il fascino della propria elevazione.