Lia Jonescu

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Questo romanzo si sviluppa a Roma in tre periodi diversi: negli anni ’70, negli anni ‘40, con incursioni nel ‘600. Tutto gira intorno ad un misterioso personaggio che appare e scompare creando situazioni di mistero e disagio a chi ha modo di incontrarlo. Un giovane studioso: Riccardo, sta espertando due tele attribuite al Gentileschi, appartenenti ad un vecchio principe romano, la ragazza di Riccardo è personalmente coinvolta in quello che si trasformerà in un triller. In una buia notte della fine del seicento una donna sontuosamente vestita si aggira tra le baracche di Ripa Grande alla ricerca di un marinaio. Due bellissimi orecchini aiuteranno a sciogliere il mistero.

Lia Jonescu

Nata nella Roma medievale e rinascimentale, vicino a Campo de Fiori, di fronte a Piazza Giulia. In una casa del '500. Nel grande cortile campeggiava una grande fontana della scuola del Bernini. Il luogo, la cultura e Roma, hanno condizionato quindi anche gli studi. Insegnante di storia dell'arte e disegno. Artista in senso lato e pittrice. dice: "I miei quadri, i miei falsi d'autore, le mie chine, sono ormai in tutto il mondo."

Commento al libro, di Fabio Martini

Lavoro colto, scritto con grande cura e perizia. L’odore della muffa appartiene ad un genere letterario che bisogna amare per poterne veramente apprezzare tutti i preziosi e labirintici meandri.  Uno per tutti il tipo di descrizioni in cui spesso si esprime l’autrice: della Roma dei secoli andati, di quella contemporanea, di ambienti e contesti, esterni ed interni, di abitudini e comportamenti diversificati in modo anche stridente tra classi sociali.

Si tratta di un’opera di spessore, di notevole ambizione e di ottima caratura, realizzata con evidente passione e con approccio ed impegno storico di grande rilievo.

Vi si riscontra, capitolo dopo capitolo, la capacità dell’autrice di utilizzare lo sguardo documentaristico per aprire percorsi di narrazione più o meno romanzati e/o del tutto immaginari. Prova di grande onestà intellettuale e rispetto del lettore che, nel percorrere il viaggio spazio/temporale con Lidia e Riccardo, approfondisce conoscenza ed arricchisce il proprio patrimonio di dati e nozioni che, come piccole e grandi gemme, si vanno ad incastonare nel puzzle proposto dalla Jonescu.

Il libro ha una valenza ed un colore speciali in atmosfere ed eventi di carattere misterioso, esoterico, comunque inquietante. Sicché si rivela anche un libro di suspense perché crea tensione evolutiva nel lettore, lo lascia a tratti interrotti e capitoli chiusi, con il senso di relativa inquietudine ed indeterminatezza che lo spinge immediatamente a porsi delle domande.

Ho scritto relativa perché in realtà c’è sempre lungo il percorso l’indizio che suggerisce, che lo gratifica investendolo dell’accattivante ruolo investigativo insieme a Lidia ed al suo compagno e quindi intrigato ed ansioso di scoprire se quello che sta per accadere è ciò che ha già intuito e che confermi la sua sagacia.

Così chi scrive incolla al testo anche il lettore meno coinvolto ed interessato agli aspetti più strettamente e sostanzialmente storici e biografici.

Già, perché oltre che di eventi documentati e persino noti riguardo ai secoli presi in considerazione, moltissime sono le narrazioni di episodi e bizzarrie di personaggi realmente esistiti, più o meno conosciuti e riportati nei testi di storia. Sapiente miscela di una penna potente e sicura.