Miry Favara

Il mio nome è Miryam Mascarin, nata a Parigi  figlia del mondo, come amo chiamarmi, affascinata dalle tecniche di benessere alternative alla medicina tradizionale allopatica, Intraprendo diversi studi per per diventare Operatrice olistica, settore ove occupo un piccolo posto al sole. I miei studi continui, hanno come obiettivo la comprensione sempre maggiore dell'essere umano nella sua interezza, entrare nel “meccanismo più autentico dell'umanità” per essere di aiuto prima di tutto a me stessa e per rispondere concretamente attraverso il mio lavoro al problema della sofferenza fisica, spirituale ed emozionale che investe sempre di più le persone in questo tempo così tecnologico, così veloce nella comunicazione. La mia personale indagine attraverso numerose discipline olistiche mi ha permesso di entrare nell’ambito energetico del Reiki diventando Master Reiki.

Introduzione a “Come pietre che Rotolano”

A te, che ti appresti all’idea di comprare o non comprare questo libro, silloge poetica della poetessa Miry Favara, e che stai girando e rigirando tra le mani questa breve raccolta di poesie non sapendo bene se l’acquisto sarà confortato da una buona lettura, io sono l’editore, quindi figurarsi, potrei scrivere qualunque cosa per convincerti, ma anche io, cerco sempre di capire perché oggi si scelga di rappresentare un poeta e per quale motivo, la poesia. Parto da lontano, parto dal fatto che la nostra casa editrice, emanazione di una Associazione Letteraria denominata proprio “L’inedito Letterario”, lavora da tempo alla ricerca di autori “dal basso verso l’alto” giusto per usare un termine più che collaudato e Miry Favara, viene da questa ricerca. Scelta per una sua peculiarità. Miry Favara infatti, è una poetessa della sua anima inquieta. E chi in fondo, si è mai trovato a proprio agio con la ribellione dell’anima, alla ragione? Le poesie della nostra, sono l’apertura d’ali, che solo i grandi volatori sanno abdicare all’aria, al volo, alle intemperie dei venti e delle turbolenze improvvise. Miry, leggendola, per poi poter scrivere queste poche parole, l’ho rappresentata come unica, nella sua poesia a ruota libera. Non a caso anche il titolo “Come pietre che rotolano” – ed anche l’immagine di copertina disegnataci dall’amico illustratore Simone Cocciarelli lo evince – quando rotolano giù per il dirupo dell’anima, cadono come lacrime dagli occhi, di chi, l’anima, la vive profondamente e la rispetta e la scrive e la scrive in poesia, e allora, quella poesia è un rompicollo di sentimenti senza soluzione di continuità. Un verso tra i tanti: …oltre scritti immaginati di rimpianti o di rimorsi, stilati, impressi dentro senza china tatuati, scagliati contro ogni volontà. Mentre ogni dove scolora, rimembrare la rincorsa all’attimo fuggente, senza scudo, spoglia di tempo e sentirla, piena di speranze sfumate, perse, nell’immutabile silenzio… Una poesia proprio come pietre che rotolano, versi fatti di cose belle e buone, dove l’abbandono e l’amore, vivono di pari passo, come sempre. L’essere traditi nell’anima, l’essere impossibilitati a non avere alternative se non dover prendere la decisione più drastica, dove una scelta condizionerà il resto della vita, con te o senza di te. Ardua scelta del cuore ma anche dell’anima ed anche della vita reale. Chi di noi non v’è passato scagli (e varrebbe proprio la pena di dirlo) la prima pietra. Buona lettura.

 

Introduzione al libro “L’Essenza del viaggio”

Il viaggio coincide con la vita ne è la sua stessa essenza. Frequentemente il viaggio viene osservato come metafora della vita,  e le parole “viaggio” e “vita” sono spesso associate, in quanto sono un po’ la stessa cosa. Tale espressione mi pone a pensare ad alcuni significati che ha il viaggio in questo nostro tempo, percorrendo le alternanti forme di emozioni e sentimenti che lo accompagnano. La sofferenza del distacco, la paura, la nostalgia, il desiderio del ritorno, l’incontro con “l’altro”, la riscoperta della propria identità, il superamento dei propri limiti, rappresentano una meravigliosa esperienza di crescita e di sviluppo. Lo scrittore A. De Pascalis scrive: “Ci sono viaggi da cui non torni. Sono quelli più importanti. Quelli che ti cambiano. Quelli che dopo non è più uguale. Dopo è diverso. Tu sei diverso. E sono i viaggi che ti racconterai più spesso. Sorridendo oppure no. Ma con gli occhi bagnati d’emozione. Perché, dopo viaggi così, sei migliore. Sei migliore comunque. Qualunque sia la motivazione che ci sprona del nostro viaggiare, si tratta sempre di un percorso di ricerca che conduce all’esplorazione di sé, seppur attraversando simulacri interiori. L’essenza del viaggio compie significato se si permette di attivare l’archetipo dell’esploratore che ci appartiene, è un viaggiatore audace, viaggia senza un percorso prefissato aperto alla novità e all’avventura. L’esploratore ha un profondo amore per scoprire nuovi luoghi e nuove cose su se stesso.