Antonella Raimondo
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Nata a Rovereto nel ‘63, vive a Vigolo Vattaro (TN) e lavora come assistente sociale presso la comunità della vallagarina a Rovereto. Scrive racconti e poesie da tempo, partecipando a piccoli concorsi e manifestazioni letterarie. Inizia a partecipare a concorsi nazionali nel 2000, con segnalazioni varie, nello stesso anno, alla seconda edizione del premio di poesia e narrativa Il Porticciolo, svoltasi a La Spezia, viene segnalata con la poesia L'Assoluto. Nel 2001 partecipa su richiesta alla Biennale di Arte Contemporanea "Leonardo da Vinci" per la letteratura, presso l'Accademia delle Belle Arti di Roma. Partecipa nel 2004 e viene premiata, per aver partecipato ad un concorso locale di racconti. Amante di tutte le forme espressive, ma in particolare del teatro e della scrittura, fonda insieme al marito – il pittore Mariano Tomasi - nel 2003, Solart Associazione Culturale che partecipa ad eventi interpretando Performance multimediali di pittura, danza, musica. Frequenta per due anni una scuola di teatro a Trento Spazio14, esibendosi in manifestazioni teatrali. Scrive dei testi interpretati dall’attrice torinese e comica Vanessa Gravina che li declama durante una manifestazione locale in Trentino.
Prosegue ogni tanto a scrivere e a partecipare a concorsi nazionali e locali.
Quando mi piaci
Sai quanto vorrei dipingere
gli angoli nascosti del tuo corpo,
tanto per assaporarli.
Balzando in collo al tuo ardore,
pigliandoti per mano
fino a farti alzare da terra,
volteggiando nell’aria,
arrossendo dal piacere dell’emozione sentita.
Capovolgendo ogni comprensione,
prospettiva futura dell’abbraccio,
avvicinando i visi rapiti,
travolti da ogni gioco.
Sarà l’albeggiare tumultuoso
del suono della musica,
l’inebriare di ogni brivido
ma non viene altro.
E poi ancora il lavarsi i denti.
L’assoluto
I tuoi occhi d’incendio
sanno placarsi
e dolcemente attutire le fiamme
per trasformarsi in splendidi laghi fermi.
Sentendomi tutta accolta nel tuo sguardo,
tristezza se lo sento lontano.
Le tue mani calde sfiorarmi la pelle, le tue mani calde che vogliono rassicurare non possono che lasciare spazio al desiderio.
Dovrò mandarti via come una mosca noiosa, spingerti per non sentire il caldo del tuo corpo profumato e caro.
Ti porgerò la guancia invece che la mia bocca così assetata di te.
Perché io voglio l’assoluto.
Tecnologia
Eppure,
si sente ancora il rumore del Treno arrivare.
Violato
E arrivò il pugno costringendo il viso del viandante a guardare altrove
un secondo e si sentì girare il capo e poi male: ossa, denti, occhio, sangue,
la risposta fu una serie di calci a raffica, tutti centrati in pancia.
L’aggressore stava ora avvinghiato tra le braccia e le sue gambe trattenute dal bacino.
Fu lì
che venne dal cielo una pioggerella sottile sottile, splendente di luce rossa.
Fu così che si disintegrarono i corpi.
La pioggerella cadeva lentamente e lentamente annientava le teste, le mani, le gambe.
La pioggerella si chiamava cancellina,
serve a correggere gli errori dell’ignoranza.
Il verde intorno
Meraviglioso gioco di specchi,
di un verde ridente, sfacciato,
come i tuoi occhi luminosi.
Spensierato gorgogliare di un deciso sforzo,
come quando timoroso mi siedo accanto.
Difficile da riporre quel lago nascosto.
Difficile scordare il tuo passo curioso.
Tempo
L’ora esatta,
quella che ti costruisce la situazione,
si prende gioco di noi, lasciandoci dubbi e curiosità;
si prende gioco del nostro essere effimero.
Il gioco del tempo, in balìa del l’ora esatta, incastrati per cercare di ricordare cosa quell’ora, chi quell’ora, perché quell’ora.
L’ora esatta ci beffeggia, dopo averci posto domande di cui solo lei conosce la risposta, ci lascia esterrefatti, costringendoci a massacrarci con frammenti di immagini sbiadite.
L’amore di terra
L’amore di terra
è l’amore di chi riempiendosene la bocca
cammina alto sul mondo.
L’amore terra terra
è di chi si strugge appassionandosi di ombre, di luccichii abbaglianti.
L’amore terra terra
è di chi non vede che lo stretto necessario per poter fantasticare.
L’amore terra terra
è di chi sta sui trampoli
altrimenti s’annoia.