Chiara Domeniconi

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ELEGANTE E’ L’ANIMO DI CHI, PUR CONOSCENDO IL DOLORE, NON RIESCE A FARE DEL MALE.

Chiara Domeniconi

Chiara Domeniconi è nata nel novembre del 1972, il 27, in provincia di Modena, in un paese che si chiama Sassuolo. E’ tuttora residente a Modena dove con sua madre come socia ha una società immobiliare di cui è amministratore unico. E’ diplomata al Liceo Classico, si era iscritta a Medicina, venendo da una famiglia di medici le sembrava la sua strada, ma non lo era. Allora, dopo alcuni viaggi all’estero per alcuni mesi, ad esempio in Francia e in America per imparare le lingue, si è iscritta a Modena a Scienze delle Culture Europee, più vicina alle sue attitudini letterarie e linguistiche. Purtroppo, a causa della sua malattia non è riuscita a finire perché ha dovuto fare delle cure urgenti e un ricovero. Ora le mancherebbero quattro esami per finire, non si sa mai. Tre anni fa ha frequentato la Holden di Baricco a Torino e il settimanale “F” le ha pubblicato un articolo centrale doppia pagina autobiografico. Ha iniziato a scrivere seriamente agli inizi del 2018, prima con piccoli concorsi di poesia (è presente nell’antologia Autori Vari “Il Federiciano 2018” per Aletti), poi partecipando a ILMIOESORDIO 2018 de ILMIOLIBRO.IT, ottenendo ottime posizioni, recensioni e punteggi. Con molte delle sue opere ha già dei contratti con case editrici. Ha pubblicato “Sogno di una notte di mezza età” con Albatros. “Diversamente amabile” e “ L’anoressia vista da usciti può far ridere (amaramente)”, con Argentodorato, “Mi sono raccolta” (poesie), con LA Rondine editore, “Arcobaleno” (poesie) con Aletti, tanti in self su ILMIOLIBRO.It, è stata inserita nell’Enciclopedia dei Poeti Italiani Contemporanei 2019 che uscirà in primavera, in cui le dedicheranno tre pagine, è arrivata in finale ad un concorso di poesia per l’edizione Pagine, e nel terzo Premio Internazionale “Maria Cumani Quasimodo” è stata scelta come “Poeta Selezionato” per l’inserimento nel medesimo Libro del Premio. E’ già presente nell’Enciclopedia Poeti “Il Federiciano 2018”. In settembre pubblicherà con la Curcio Editore.

“SILENZIO”

Per me parla il silenzio,

silenzio che nessuno ha mai saputo trattenere.

Silenzio di mille parole, di mille sere,

di mille chimere, sogni e bufere.

Silenzio che ha scritto il mio romanzo bianco,

bianco come la neve, che cade lieve,

senza fare rumore, senza parole,

ma che dà musica al cuore.

 

“NON SO”

Non so,

non so se ridere o piangere,

non so nulla della vita,

ancor meno della morte.

Vita, morte, entrambe ho in sorte,

per entrambe essere forte,

dita contorte, tra i capelli,

quasi a strappare i pensieri.

Non voglio ieri, non voglio domani,

voglio solo oggi, ne voglio piene le mani!!

Solo presente, dove non cambia niente,

almeno, apparentemente.

 

“SVANIRE”

Ho visto svanire persone,

ho visto svanire amici,

ho visto svanire i miei anni,

sotto il peso dei miei danni,

svanire nel dolore.

Ho aspettato fortuna,

ho aspettato un salvatore,

ho aspettato che il destino mi portasse amore.

Ho sognato ad occhi aperti immensi prati in fiore,

dove sdraiarmi tra margherite,

con un m’ama non m’ama che portasse emozione.

Ho sognato di svegliarmi,

ed era ciò che dovevo fare,

ho fatto svanire il dolore,

incominciandomi ad amare.

 

“INFINITO”

Io, vagabonda nei pensieri,

viaggiatrice di sentimenti,

anima errante,

cuore battente per tutto, per niente.

Io, guerriera di mente,

in pace col mare,

amica del male.

Io, di passi mai stanca,

di cambiar non manca,

in corpo e colori,

amori e dolori,

felicità e passioni.

Io, che ho capito,

che il mio fine, non ultimo,

è l’infinito.

 

“COMPAGNA SOLITUDINE”

Ero a un caffè,

la mia solitudine era seduta lì con me,

così vera che respirava,

che in carne ed ossa sembrava.

Mi pareva di essere con un’altra persona,

al punto che quasi non mi sentivo più sola.

Mi ha fatto quasi pena,

le ho offerto una sigaretta.

Insieme abbiam fumato e il tempo ci è volato.

Dopo avermi ringraziato se ne è andata via, dicendo che ero la prima che le aveva fatto compagnia.

Ciao solitudine, amica mia!

 

“ESTATI DIMENTICATE”

Estati dimenticate,

lasciate ad aspettare in riva al mare.

Estati non vissute,

recuperate da un pescatore tra le sue reti issate.

Estati come inverni,

giorni eterni, piccoli inferni.

Estati di mente confusa,

pensieri alla rinfusa,

anima rinchiusa.

Estati proiettate su un orizzonte stretto,

un freddo maledetto, nonostante il sole,

ma era dentro, nel cuore.

Estate che vorrei vivere ora,

ma la lascio andare, in riva al mare,

che la porti via un’onda,

l’ascolterò in una conchiglia,

alla vigilia della nuova estate,

con le emozioni preparate,

a non esser dimenticate.

 

“EBBRA DI POESIA”

Ebbra di poesia

non la sento più mia.

Sintomo di un naufragio

che mette a rischio un plagio

con la mia stessa mano

che versi cerca invano.

Ho bisogno di un ristoro,

di una nicchia tutta mia,

dove ebbra di poesia

si dissolva l’agonia.